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35 FEB. MAR. 2020 molti, tra i quali la presenza dei mag- giori chef stellati europei a Cibus e al suo Fuori Salone. Penso anche all’organizzazione del settembre gastronomico con eventi inerenti la filiera dei nostri prodotti e, infine, alla bellezza della cena dei 1000 in centro storico, ormai diventato un appuntamento cult della città con prenotazioni che arrivano da tutto il mondo”. COMUNICARE AL MONDO In un tempo nel quale tutto corre ve- loce, allo stesso modo è necessario avereunacomunicazioned’impatto, immediata ed efficace, cercando di rivolgersi a un mercato globale con alcuni punti di riferimento sui quali lavorare con maggiore intensità. “Ci stiamo impegnandoper fare inmodo che Parma, e tutta la sua cultura, possano varcare i confini italiani, abbracciando così tutta l’Europa e gli Stati Uniti, i maggiori target del comparto enogastronomico – con- clude il sindaco - Non ci limitere- mo a questo, abbiamo sviluppato e consolidato anche le sinergie con i territori e le città amiche con le quali stiamo dialogando e organizzando molti eventi in sinergia, come per esempio Epernay, nella regione francese dello Champagne”. Si guarda lontano, si dà valore anche alla cultura che parte dalla terra, dai suoi contadini e da ciò che ne na- sce… e il segreto di Parma sembra proprio essere qui, nella capacità di tramandare un passato di sapori che non solo è presente, ma è di certo un elemento fondamentale e imprescindibile anche per il futuro. Parma capitale della cultura 2020: un ruolodai colori internazionali, una città destinata a essere esempio e fulcro di una cultura che batte il tem- po, anche a tavola. EVENTI E MANIFESTAZIONI Il food saràquindi unodei fili condut- tori dell’intero calendario di Parma 2020, tra nuove iniziative e manife- stazioni che da tempo caratterizza- no la città. “Tutti gli appuntamenti avranno come focus la promozione della Food Valley italiana – precisa Pizzarotti - ne abbiamo davvero Si parte da Parma, per proseguire nelle province di Reggio Emilia e Modena. Ecco il percorso nei luoghi d’eccellenza destinati a innalzare la cultura del cibo, dal culatello di Zibello per passare alla pasta e alle conserve. Pensare che sin dall’epoca dei romani si “discuteva” sulla bontà dei salumi stagionati (oggi il prosciutto) mentre, in epoca medievale i Benedettini iniziarono a dar vita alla lavorazione del Parmigiano Reggiano. Sono solo alcuni accenni che ruotano attorno ai ben otto musei dedicati al cibo: il Museo del Parmigiano Reggiano, il Museo della Pasta, il Museo del Pomodoro, il Museo del salame Felino, il Museo del prosciutto, il Museo del culatello di Zibello, il Museo del vino, il Museo del Fungo Porcino di Borgotaro. La Food Valley per Parma 2020 Federico Pizzarotti

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