Qualitaly_115
23 FEB. MAR. 2020 I l Ristorante La Valle nasce di- ciotto anni fa sulle spoglie di un classicobar di paese che serviva pasti veloci agli operai in pausa pranzo. Acquisito da Gabriele Torretto (ide- atore, anima e patron del ristorante La Valle), con cura e attenzione lo tra- sforma in un vero e proprio ristoran- te, adattandolo alla sua personalità e alla sua filosofia di ‘cucina colta’ ma lasciando intatti l’intimità, il calore e la voglia di creare convivialità tra i commensali e il suo staff. Il suo estro creativo qui trova pie- na libertà di muoversi, comunicare, esprimersi attraverso le ricette che reinterpreta per ricreare momenti di gusto squisitissimo senza togliere nulla all’atmosfera festaiola che lo contraddistingue. Le materie prime sono di altissima qualità e vengono sapientemente elaborate con quel tocco di classe e, al contempo, con una semplicità anche estetica che rilassa il corpo e la mente. Una filosofia che è stata subito colta da Daniele Santovito, chef di gran- de competenza, scelto da Gabriele Torretto,inizialmenteaffiancandoloin cucina, per poi lasciargli la gestione dei fornelli e dello staff. Lo abbiamo recentemente incontrato per capire cosa sta dietro a questo successo di cui si parla anche fuori dai confini piemontesi. Daniele, cominciamo parlando di te. La cucina è una tua passione da sempre. Ci racconti com’è co- minciata? Ho iniziato il mio percorso di cucina all’Istituto Alberghiero Giuseppina Colombatto di Torino, diplomando- mi nel 1996. Già durante gli studi ho avuto la possibilità di fare esperienze importanti durante le stagioni estive, per esempio quella presso un Hotel a 4 stelle della Riviera ligure, dove ho cominciato a cimentarmi con i ritmi di una vera cucina. Il primo lavoro dopo la scuola è stato al Neuv Caval’d Brôns in Piazza San sofiadi “cucinacolta”, specialmente nell’uso delle materie prime sempre eccellenti.Sonoorgogliosodiquesto percorso, penso che insieme abbia- mo fatto davvero un bel lavoro. Possiamo parlare di cucina del territorio o preferisci spaziare? Carlo a Torino, nel pieno centro della città.Un’altraesperienzasignificativa è stata quella di Londra, dove ho la- vorato in un importante ristorante le cuicucineeranoalloraguidatedauno chefitaliano.Nonconoscendol’ingle- se all’epoca è stata una bella sfida: horicominciatola“gavetta”partendo dallebasiearrivando infinea ricoprire la carica di capopartita. Tornato in Italia,holavoratoindiversihoteltracui quelli della prestigiosa catena Relais Chateaux e Le Méridien. A 24 anni ho iniziato la mia prima esperienzadachef pressounpiccolo ristorante in centro a Torino, per poi continuarla al ristorante della Fon- dazione Sandretto Re Rebaudengo. Unadelleesperienzepiù importanti è stata senza dubbio quella al fianco di StefanoBorra nel suo ristorante Il Vo, dove abbiamo raggiunto uno dei tra- guardi più importanti per uno chef: la stellaMichelin.Sonoinfineapprodato alla corte di Gabriele Torretto nel suo ristorante La Valle, di cui sono ormai lo chef da cinque anni. La passione è più forte che mai, basti pensare che ancheacasadurante i giorni di riposo sono spesso “ai fornelli”! Qual è la tua idea di cucina oggi? Potreiriassumerlaintreparole:bontà, eleganza e semplicità. Lamiacucinadeveprimadituttosod- disfare il palato e suscitare emozioni in chi la approccia: un obiettivo che si raggiunge curando ogni minimo dettaglio, dall’impiattamento alla stagionalità della materia prima. Quando si parla del Ristorante La Valle, spesso si parla di ‘cucina colta’. Fuor di metafora, la tua è una cucina tradizionalema che va acacciadi antichi sapori.Raccon- taci la tua filosofia… Quando sono arrivato al ristorante La Valle, Gabriele (Torretto) faceva una cucina di tradizione ma con uno sguardo sempre rivolto al futuro. Io ho cercato di proseguire su questa via lavorando sull’innovazione e sulla tecnica,sposando inpieno lasua filo-
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