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QI NEWS 7 DIC. GEN. 2020 “S e si partisse dal primo gennaio con la lotte- ria degli scontrini sarebbe il caos, soprattutto nei bar. Pro- rogare le sanzioni per i locali noninregolaènecessarioma non sufficiente: è indispen- sabile che l’avvio dell’intero progetto venga fatto slitta- re di almeno sei mesi. Con- temporaneamente, sarebbe auspicabile rivedere al ribas- so le sanzioni”. Così Roberto Calugi, Direttore generale di Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, in me- rito al provvedimento con- tenuto nel Decreto fiscale allegatoalla leggedi Bilancio. “L’esigenza condivisa di dare risposte concrete nel contra- sto all’evasione fiscale – ag- giunge il Direttore – può e deve essere l’occasione per una modernizzazione anche dei locali, ma bisogna dare il tempo a tutti i gestori di do- tarsi dei dispositivi elettronici che permettano di acquisire automaticamente i codici fiscali, senza doverli digitare a mano. Altrimenti all’avvio del progetto si scatenereb- be il caos. Chiunque, infatti, anche dopo aver consumato solo un caffè al bar, potrà ri- chiedere di partecipare alla lotteria degli scontrini. Pen- sateallaconfusionechesige- nererebbe nelle ore di punta Lotteria scontrini, Fipe: serve una proroga di sei mesi o sarà il caos Assobibe: non chiamatela sugar tax, questa tassa colpisce solo alcune bevande La tassa, sottolineano dall’as- sociazione, non riguarda il consumo di zucchero in Italia, né quello di alimenti e bevan- dedolci. Quindi,“non chiamia- molapiù,impropriamente,‘su- gar tax’: è invece una tassa di 10 cent/litro solo per alcune bevande dolci, quali arancia- te, chinotti, cedrate, gassose, cole, aperitivi analcolici e altri al mattino se i gestori dei lo- cali fossero costretti a inserire a mano i codici fiscali di cia- scun cliente. I sistemi presen- ti attualmente nella maggior parte dei bar, infatti, non solo impongono di digitare ma- nualmente i codici fiscali, ma non sono nemmeno in gra- do di conservarli inmemoria. Ciò significa che ogni cliente dovrebbe fornire il proprio documento ad ogni singolo acquisto nello stesso locale. Una complicazione insoste- nibile siaper i gestori cheper i consumatori. Per questo una proroga di almeno sei mesi dall’avvio dell’intero proget- to non è solo auspicabile, ma necessaria. Ci auguriamo che in Parlamento si possa trova- re un’intesa più ampia possi- bile su questo punto”. prodotti non alcolici”. “A conferma delle contraddi- zioni insite nella proposta – aggiunge David Dabiankov, Direttore Generale di Assobi- be – l’intenzione del Governo è quella di tassare anche le versioni senza zuccheri e ca- lorie che impiegano edulco- ranti. Viene così mortificata l’attività delle aziende svolta con il Ministe- ro della Salute e che ha portato a innovare i pro- dotti, aumentare del 41% l’offerta ‘senza zucchero e calorie’ e ta- gliare del 20% lo zucchero venduto tramite bibite negli ultimi anni. È utile ricordare che la confusa tassa mira a colpire il lavoro di im- prese che operano in Italia e che hanno sofferto un calo di vendite del 25% negli ultimi 10 anni: aziende piccole, me- die e grandi che danno lavoro a una filiera di 80.000 persone e con 100 stabilimenti pro- duttividistribuitisututtoilter- ritorio. Le conseguenze della tassa sulla‘dolcezza’decisa dal Governo sono stimabili in un calo del 10% volumi e conse- guente perdita di 4.700 posti di lavoro. Un boccone amaro per tutta la filiera industriale”, conclude Dabiankov. D alla lettura del testo del provvedimento Bilan- cio 2020 approdato al Senato emergono i contenuti del- la tassa sulle bevande, dopo mesi di dichiarazioni alla stampa di rappresentanti del Governo che continuano a giustificarla come soluzione per la salute. Ma il testo effet- tivamente approvato dawl Consiglio dei Ministri smentisce questa let- tura secondo Assobi- be, l’associazione di Confindustria delle imprese che produ- cono e vendono be- vande analcoliche in Italia.

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