Qualitaly_113

C’è inchiostro nel piatto? OTT. NOV. 2019 44 DI ELENA CONSONNI A ll’inizio dell’estate la rivista Altroconsumo ha condotto un’in- dagine per testare il possibile rischio di passaggi di so- stanze che compongono gli inchio- stri da materiali stampati a contatto col cibo. La ricerca è stata svolta in Italia, Danimarca, Norvegia e Spa- gna su 76 campioni di contenitori di carta e cartone stampati. Sono state ricercate due famiglie di sostanze: le ammine aromatiche primarie e diversi fotoiniziatori (sostanze usa- te come coadiuvanti tecnologici in alcuni processi di stampa) ritenute pericolosi per la salute. Per fare le valutazioni, in assenza di una norma specifica sugli inchiostri, IN DISPENSA gli esperti si sono affidati a due rife- rimenti: la legislazione svizzera che regolamenta l’uso degli inchiostri da utilizzare sugli imballaggi alimenta- ri e il parere dell’ente governativo tedesco di valutazione dei rischi ali- mentari (Bfr) per quanto riguarda la possibile migrazione delle ammine aromatiche primarie da articoli in carta stampata. Per quanto riguar- da le ammine aromatiche primarie, 9 campioni (tra cui quello italiano) ne contenevano una quantità su- periore alla raccomandazione del Bfr, mentre, per quanto riguarda i fotoiniziatori, 6 campioni avevano una migrazione al di sopra dei limiti stabiliti dall’ordinanza svizzera e 15, pur avendoun alto contenutonell’im- Un’indagine di Altroconsumo ha sollevato il problema del passaggio di sostanze presenti negli inchiostri usati per stampare i materiali in carta a contatto con gli alimenti. I ristoratori possono adottare qualche accortezza per ridurre i possibili rischi

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=