Qualitaly_113

OTT. NOV. 2019 22 Il modello nutrizionale americano non dà certo un buon esempio Bambini: mangiare sano anche al ristorante È giusto che i ristoratori, nel loro piccolo, diano il loro contributo per aiutare i nostri figli a crescere senza problemi alimentari. Proviamo a studiare menù bimbi ‘alternativi’ N egli ultimi tempi, nel- la mia attività medi- ca quotidiana, capita sempre più spesso di imbattermi in famiglie con bambini in sovrappeso o addirittura obesi, con tutto quello che ne consegue: bullismo, emarginazione, insorgen- za precoce di patologie come l’iper- tensione, la steatosi epatica, il dia- bete di tipo 2, le dislipidemie, che normalmente caratterizzano l’età adulta. Questa situazione allarmante mi ha fatto riflettere sul perché siamo di- ventati, in Europa, il paese con il più alto tasso di obesità infantile (tra i 3-9 anni di media). Sicuramente di fondo c’è un proble- ma sociale, di abitudini famigliari ra- dicalmente cambiate e in molti casi anche economico. Oggi le mamme (che storicamente si sono sempre occupate dell’alimen- tazione famigliare, trascorrendo in cucina alcune ore al giorno, di me- DI BARBARA PANTERNA dia) hanno meno tempo da dedicare all’arte culinaria perché devono la- vorare fuori casa; altre ammettono invece di non saper proprio cucina- re. Tutto ciò conduce inevitabilmen- te al consumo eccessivo di “piatti pronti” veloci da gestire ed econo- mici ma troppo ricchi di zuccheri, grassi, coloranti e conservanti. Altro neo è che non si segue più la stagio- nalità degli alimenti (frutta e verdura ad esempio) e non si varia. Abbiamo quindi perso di vista ciò che rendeva QI STAR BENE A TAVOLA corretta e unica la nostra dieta me- diterranea . Con gli anni abbiamo dimenticato le buone tradizioni gastronomiche, lasciateci in eredità dai nostri nonni, e acquisito le cattive abitudini ali- mentari che caratterizzano il model- lo nutrizionale americano che non dà certo un buon esempio visto che, proprio l’America, è il primo paese al mondo con il maggior tasso di sog- getti obesi e di mortalità per patolo- gie cardiovascolari.

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