Qualitaly_113
OTT. NOV. 2019 13 principale è che le famiglie cercano come prima cosa la qualità in cucina, percepita come bassa in queste due categorie di ristoranti. “Gli etnici, in particolare, non sono stati in grado di adattarsi ai gusti e alle esigenze dei più piccoli”. L’offer- ta insomma è la prima cosa che una famiglia guarda prima di scegliere il locale, mentre al secondo posto c’è la scelta del bambino. “Le famiglie in sostanza scelgono luoghi adatti per i bambini, sia dal punto di vista nutrizionale sia come spazi”. AMICHEVOLI, NON GHETTIZZANTI Una richiesta piuttosto precisa ma che apre opportunità per tutti. Per- ché non è necessario predisporre un luogo dedicato, grandi sale giochi e nemmeno funambolici intratte- nitori. Quello delle famiglie è un target che va accolto, compreso, soddisfatto nelle sue necessità (il seggiolone, la posata, il bavaglino, spazi ariosi) ma non è necessario stravolgere la propria offerta. “La famiglia negli ultimi anni èmolto cambiata. Un tempo si pensava ad approntare spazi separati e sorve- gliati. Oggi si passa meno tempo con i figli quindi c’è il desiderio di mangiare insieme, e il ristoran- te deve sapere accontentare tutti i componenti della famiglia. Con prodotti freschi, di qualità, a filiera corta, preparati in modo semplice, tutte cose da comunicare al cliente. Ma anche con opzioni gluten free, free from, vegetariane. Esigenze dietetiche dei genitori che spesso estendono ai figli: la famiglia è an- che questo”. MENU DEDICATO? NO GRAZIE È un’offerta che deve, e può, accon- tentare tutti, magari con porzioni diversificate tra bambino e adulto. Da evitare il menu dedicato, il te- mibile “kids menu” da fast food. Oggi i bambini fin da piccoli sono esposti amessaggi e comportamenti “da gourmet”, si interessano al cibo, La famiglia negli ultimi anni è molto cambiata. Oggi si passa meno tempo con i figli quindi c’è il desiderio di mangiare insieme, e il ristorante deve sapere accontentare tutti
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