Qualitaly_111
GIU. LUG. 2019 51 ‘orrendo intruglio di carne e ossa’. È ciò che scrive il Genio riferendosi ai preparativi per i banchetti alla corte del Moro a Milano”. Allo stesso modo, lo chef Canzian ripropone i brodi come zuppe di agrumi e mandorle, oppure le uova e la fetta di carne con il pane… proprio come aveva già descritto Leonardo, andando così ad accarez- zare, in quest’ultimo caso, la visione del moderno panino già nel 1500. Da non dimenticare i sopracitati spaghetti per i quali il grande artista custodiva la preziosa macchina per tagliare la pasta anche dopo il suo trasferimento in Francia alla corte di Francesco I. Una rivisitazione a tutti gli effetti dei gusti e delle idee del Genio rinascimentale che hanno trova- to forma, attraverso la creatività di Daniel Canzian, in un progetto esclusivo incentrato su un menù per eventi e attività, da gustare per tutto il periodo delle celebrazioni di Leonardo da Vinci, sia in Italia che all’estero. La bevanda afrodisiaca… diventa cocktail L’unica ricetta confermata (se così si può definire) scritta per mano di Leonardo e riportata su un foglio del Codice Atlantico (foglio 482 recto – ex 177 recto-a), è una bevanda alle rose con finalità afrodisiaca. Gli ingredienti citati sono estratto di rosa, zucchero, limone e poco alcool, il tutto poi filtrato con una tela bianca. A renderla “attuale” e assai gradevole ci ha pensato Andrea Rella, il Barmanager di Armani Bamboo Bar a Milano, mixando il cocktail, Acqua Rosa, rivisitando proprio la ricetta leonardesca. In aggiunta, un tocco speziato e un gusto più alcolico: lime, curcuma, infuso di rose, Bacardi Carta Blanca, Havana 7 e albume. Croccante fiornetino, dal menù Leonardo Da Vinci di Daniel Canzian Daniel Canzian
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