Qualitaly_111

È lo slogan dell’Alfione di Parma, una realtà giovane che cresce e mette in campo un format vincente: gastronomia e ristorazione. Qui qualità medio-alta e prezzi accessibili vanno d’accordo mantenendo un buon rapporto col controllo di gestione GIU. LUG. 2019 26 COVER STORY niera piacevole… Non si può prescindere dal mangiar bene ma, oltre a ciò, è importante dove si è e come si viene accolti. Ab- biamo pensato ad Alfione come a un posto dove ospitare gli amici, non con i canoni classici degli ambienti della ristorazione ma informale e arredato a nostro gusto, con oggetti a noi cari, da condividere appunto con i nostri amici. Come siete arrivati alla collabora- zione con Salso Carni? Con Salso Carni, il nostromaggior for- nitore, ho un rapporto di lunga data che mi accompagna da anni in tutte le cucine che ho frequentato. Inol- “In realtà non svolgiamo molta attività sui social, solo lo stretto necessario per essere presenti. Abbiamo da sempre mantenuto un basso profilo pensando a una crescita lenta e consolidata affidata più al “passaparola” che a una comunicazione aggressiva. TripAdvisor non è una guida gastronomica redatta da specialisti e non è rappresentativa di tutto il pubblico dei consumatori, ma è pur sempre indice di un trend di gradimento o meno, posto che le recensioni favorevoli fanno sempre piacere, quelle negative ci aiutano a correggere gli errori e a comprendere le aspettative che alcuni hanno nei nostri confronti”. https://alfione.it/ Come si muove Alfione in Rete aver fatto riemergere in loro ricordi di antiche cucine, di nonne e mam- me ai fornelli, di sapori dimenticati. Provocare emozioni con un piatto ci rende orgogliosi. Come reagite ai clienti che chiedo- no la doggy-bag, essendo voi pro- prietari anchedi unagastronomia? Benissimo. È una abitudine civile non buttare il cibo che non si consuma; le nostre doggy bag sono confezionate con la massima cura, come preziosi pacchi regalo della nostra bottega. Inun locale, oltre a un imprendito- re ben preparato, serve oggi anche uno chef di grido o comunque un testimonial? Le ricette sono tante e diverse, noi ab- biamo puntato sul team più che sulla personalizzazione ed identificazione del ristorante con un testimonial. La nostra visione è che il ristorante deve esser un... tutto. Ovviamente, non si può prescindere dalla cucina ma per noi ristorante significa accoglienza, ambiente e sorrisi. Far sentire le per- sone gradite e a proprio agio. Cosa pensa del food inteso come show? Bene ma non benissimo. O tempora, o mores. Personalmente trovo che ci sia una sovraesposizione e una spet- tacolarizzazione che rischia di far per- dere di vista l’impegno, la ricerca, la passione e l’esperienza acquisita che stanno dietro alla preparazione del ci- bo. Tant’è che i miei colleghi, docenti di istituti alberghieri, mi dicono che mai come in questo periodo ci sono state richieste di iscrizione ai corsi di cucina, col risultato di altrettante de- ludenti defezioni non appena avviene il contatto col mondo del lavoro reale. Lei ha una grande passione per la fotografia. Come influenza il menù? Piùche influenzare ilmenù, la fotogra- fia è propedeutica nella creazione di nuovi accostamenti cromatici, scelta di forme e stili che andranno a com- porre un piatto. Conta parecchio l’estetica in un piatto? La composizione grafica e scenica di unapietanza,l’accostamentodeicolori, la distribuzione e la ricerca degli equi- libri all’interno del piatto, sono scelte strettamente collegate alle regole che governa olafotografia.Averlastudiata miagevolanelledecisioniesteticheche trovo decisamente importanti da sem- pre.El’esteticadeveandarealpassocon itempi:sièaggiornata,èmenoopulenta e sontuosa che inpassato; tuttavia rive- ste un ruolo fondamentale tra i piaceri dello stare a tavola. Trovo simpatico, e ho un moto di soddisfazione perso- nale, nel vedere i clienti fotografare i miei piatti con aria compiaciuta. Amo stupirli evitando l’ovvietà. Il ristorante deve essere un posto dove trascorrere il tempo in ma-

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