Qualitaly_110
APR. MAG. 2019 47 L’occasione era ghiotta, incontrare i massimi esponenti, tutti insieme, appassionatamente, in occasione dell’Order Of Merit nella splendida cornice di Antica Officina Profumo-Farmaceutica Santa Maria Novella di Firenze. Uno speciale riconoscimento, l’onore al merito, conferito a professionisti selezionati tra bartender e manager che hanno fatto dell’italianità la bandiera da portare come elemento distintivo nel mondo. L’elenco dei premiati: Arrigo Alan Cantinetta Antinori – Montecarlo – Monaco Bolzonella Walter Hotel Cipriani – Venezia Itala Carlino Carlo Hotel Villa San Michele – Fiesole (FI) – Italia Crea Giorgia – Global Brand Ambassador – Miami – U.S.A. Da Como Mario Badrutt’s Palace Hotel – St. Moritz – Svizzera Di Francia Luca The Westin Excelsior Rome – Roma – Italia Fadda Giorgio Vice President I.B.A. – Dro (TN) – Italia Ferraro Carmine – Da Caio Bar – The George Hotel Design – Hamburg – Germania Pascu Carlo Park Hyatt Mallorca – Mallorca – Spagna Picchi Luca Gilli 1733 – Firenze – Italia Order Of Merit Christian Sciglio aperitivi classici, e anche quelli con una buona acidità, si abbinano mol- to bene a piatti a base di pesce o crostacei”. PROPORRE IDEE CHE STIMOLINO IL CLIENTE Ancor prima di iniziare l’approccio col cibo, una via alternativa è quella di ascoltare le esigenze del cliente e proporgli idee. “Successivamente, lo stimolo, accom- pagnato dalla novità data dal food, viaggia col passaparola, che è sempre un eccellente veicolo di promozione e un valore aggiunto in fatto di sod- disfazione del cliente. Importante è tuttavia capirequanto il consumatore sia disposto a spendere”, chiosano Di Carlo e Bellucci. Non una scommessa difficile bensì unmatching di sapori, sentenzia Car- mine Ferraro, responsabile del Da Caio Bar (The George Hotel Design) di Amburgo. & Suites di Taormina: “l’idea nasce dalla voglia di unire le conoscenze, così da poterle mixare e far venire fuori un’arte terza chedà vita all’acco- stamento cibo/bevande. Il vantaggio principale è quello di soddisfare la clientela, facendole vivere un’espe- rienza gusto-sensoriale”. Qualsiasi ingrediente può esse- re usato nel food dando sentori e gusti nuovi ai vari piatti, sintetizza Christian Sciglio, bar manager del Médousa Bistrot & Suites e del Mor- gana di Taormina. I due dicono: “A noi, non piace molto far trovare gli stessi aromi ed erbe in un cocktail abbinato a un piatto e viceversa: ci piace contrastare i sapori per far sì che i due si completino tra lorodando una esplosione di gusto”. “Èdoverosoeducare costantemente il clienteproiettato verso l‘appagamen- to di un gusto di qualità e unicità”. Il food pairing deve essere degno del locale che rappresenta. “Il dettaglioè legatoall’esigenza e alla conoscenza. Il tutto deve appartene- re alla storia e alla cultura del buon bere, con attenzione alle tecniche, all’armonia ed equilibrio dei sapori e al servizio. Indispensabile è l’uso di erbe e aromi come base da cui partire. La parola chiave è l’arte di viaggiare attraverso il prezioso aiuto delle abitudini dei popoli”. Nella collaborazione tra chef e bar- tender risiede l’alchimia giusta per abbinare qualsiasi cibo ai cocktail. Il pensiero è di Giovanni Grasso, executive chef al Médousa Bistrot Giovanni Grasso
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