Qualitaly_110
APR. MAG. 2019 44 IN TAVOLA La sfida al food pairing riparte dall’Ordine al Merito N egliusiecostumilocali di chi popola gli Usa, il consumo di spirits durante i pasti tiene banco in America. È finita l’era del cocktail bevuto al bar: oggi risto- ranti e alberghi, o comunque tutti coloro che offrono ristorazione de- vono saper fare food pairing, come appunto succede inAmerica. Perché? Per un plus, per un valore aggiunto e per una esperienza ulteriore da consegnare a piene mani al cliente. Malgrado il vino tenga botta, non ci si può far trovare impreparati al nuovo che avanza. “Molti locali in USA hanno nelle cocktail lists il piatto suggerito in abbinamento o, viceversa, molti menu hanno il cocktail giusto da Oggi ci si addentra in un mondo di pura sperimentazione. Dove anche per la rivisitazione di un drink classico il bartender deve pensare al piatto. E lo chef deve pensare al cocktail. Obiettivo: accompagnare il cliente in un’indimenticabile esperienza DI RICCARDO SADA consumare assieme a undeterminato piatto”, illustra Giorgia Crea, Global Brand Ambassador a Miami. “Mi è spesso capitato di organizzare delle cene esclusive che richiedevano l’abbinamento di cocktail alle por- tate del menu e l’ho trovato molto stimolante nonché estremamente formativo e innovativo. L’idea che un elemento completi l’altro creando un’unica entità è la parte più affa- scinante a mio parere, consideran- do che nell’ospitalità è l’esperienza che conta, molto più del singolo elemento”. Insomma, siamo nel pieno di un passaggio generazionale. Walter Bolzonella, Head Barman del Bar Gabbiano, ubicato all’interno del Belmond Hotel Cipriani di Venezia, Giorgia Crea con Danilo Bellucci
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