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APR. MAG. 2019 19 Senior dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano –. Poi si può pensare a soluzioni di ge- stione dei Big Data che permettono di affinare gli approvvigionamenti riducendo sprechi e costi”. L’analisi dei dati fornisce statistiche sui prodotti più venduti nelle varie fasce orarie e consente di offrire un menu più coerente e tarato sulle esi- genze dei clienti. “Incrociandoli con i dati da fonti esterne ci si può anche confrontare con l’offerta del mercato per ristoranti simili o della zona, individuando le tendenze”. Il passo successivo è la conoscenza dell’utente registrato (tramite social o programma fedeltà) che si può profilare per offrirgli promozioni personalizzate puntando sulle scel- te passate. Poi c’è il mondo delle chatbot per comunicazioni one to one automatiz- zate con il cliente, utili per ricevere le prenotazioni, dare assistenza oper il delivery, compiti che richiedono ampio uso di risorse interne. “Dati i costi sono tutte soluzioni per il momento affrontabili solo dalle grandi catene” ammonisce Frater- Il robottino italiano Yape per la consegna a domicilio Numeri 350 milioni nel 2018, + 70% sul 2017 (stima Osservatorio PoliMi) valore del food delivery in Italia Dai 15 mila ai 50 mila dollari l’anno (da 13360 a 44500 euro): il costo di Flippy, il robot di Miso Robotics (il prezzo dipende dal lavoro eseguito) 400 i rotolini di sushi preparati in un’ora dal robot di Bigeye Sushi, ristorante di Brooklyn 7,50 dollari (6,70 euro): costo di un pasto “stellato” da Spyce, ristorante di Boston dove cucinano robot-wok 1.985 euro il costo della nuova stampante 3d Procusini nali. Ma è già possibile appoggiarsi a piattaforme online come gli ag- gregatori per il delivery. I software gestionali poi offrono soluzioni per ragionare in ottica multicanale. Infine le tecnologie possono essere utilizzate permigliorare l’esperienza del cliente all’interno del ristorante, con tablet o tavoli digitali per giocare o mostrare informazioni sul prodot- to. Soluzioni delle quali ultimamente si parla meno che in passato. “Ma forse – conclude Fraternali – il mo- dello proposto non era quello giusto, o era prematuro”.

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