Qualitaly_110
IN PROFONDITÀ APR. MAG. 2019 16 Automi che consegnano, cucinano e creano ricette. Intelligenze artificiali in grado di analizzare i Big Data dei clienti, prevedere gli ordini e organizzare il lavoro in cucina. Sono destinati a rimpiazzare gli “umani”? Intanto gli stellati le utilizzano e ci investono pure DI ANNA MUZIO a puntino, grazie a sensori termici. Bear Robotics, società creata da un ex ingegnere di Google, John Ha, ha lanciato Penny, un robot cameriere che si destreggia tra i tavoli in modo efficiente e silenzioso. Ha già servito 40mila clienti e si può ora “affittare” con una promessa: ridurre i costi. A Tokyo il caffè Dawn è gestito da quattro robot controllati a distanza da persone con disabilità fisiche. E da KFC in Cina con i chioschi, grazie al riconoscimento facciale, si può non solo pagare con un sorriso ma ottenere consigli basati sulla propria età, sesso e umore. I l ristorante del futuro è qui. Sembra uscito da un film di fantascienza ma ha già aper- to in California, Giappone e Cina. E tende a fare a meno del lavoro umano. Grazie a robotica e intelligenza artificiale. In cucina, in sala e per la consegna, con droni (lo si fa già a Reykjavík in Islanda) o meglio robottini su ruote come l’italiano Yape. Sono lavoranti smart che non si ammalano, non sbaglia- no ordini, non fanno rivendicazioni sindacali e si pagano una volta sola (o si affittano). Le punte avanzate – le catene fast food – sono già partite. Come Ca- liburger, hamburgheria di Pasa- dena che utilizza Flippy, il robot di Miso Robotics costituito da un braccio meccanico e collegato al Cloud che cuoce polpette e frigge I robot arrivano anche al ristorante Penny, il robot cameriere di Bear Robotics Il robot addetto alla cottura di Miso Robotics
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=