Qualitaly_109
IN DISPENSA FEB. MAR. 2019 50 altre 100 mila tonnellate circa ven- gono importate da altri Paesi. “I più grandi acquirenti di riso italiano sono la Francia, la Germania e il Regno Unito – aggiunge Losi, confermando le stime indicate - inquest’ultimocaso tenendo sempre d’occhio la questio- ne dell’uscita dall’Unione Europea e i conseguenti regimi doganali, sottolineando che nel Regno Unito si consuma molto di quello che noi definiamo il riso tondo, soprattutto per i prodotti della prima colazione. CRESCE IL CONSUMO Parlando di cifre economiche, inve- ce, si rileva che il ricavo complessivo degli agricoltori, in un’annata media, è di circa 450 milioni di euro, quello dell’industria è di 1,1miliardi di euro. Numeri importanti che vedono l’Ita- lia non solo tra i migliori produttori ma anche tra i migliori consumato- ri, principalmente ‘fedeli’ alla bella tradizione culinaria che fa parte di molte regioni come quelle del Nord dove il classico risottoèun simbolodi italianità internazionale, senza nulla togliere anche ad alcune zone del Sud che vedono nel riso un protagonista assoluto della tavola. “Lombardia e Piemonte sonograndi consumatori di riso, oltre che esseregrandi produtto- ri – chiudeLosi – si adopera risoanche in Sicilia, a tal proposito può essere utile pensare alle arancine, oppure in Campania e Puglia”. Nonostante tutto, in Italia si mangiano 6 kg pro- capite in un anno; un quantitativo che è ancoramolto distante da quello della pasta, sebbene negli ultimi sei anni, probabilmente per l’influenza di differenti fattori come la crisi eco- nomica, le tendenze fusion, la sana alimentazione e i disturbi legati alla celiachia, i consumi siano aumentati all’incirca del 30%. LE RICCHEZZE DEL RISOTTO Dalla lavorazione al piatto, in dif- ferenti modi e maniere ma, l’Italia, nonostante la grandediffusionedella cucina etnica, resta la patria del ri- sotto, da quelli più tradizionali sino a quelli più ricercati e innovativi, l’im- portante è che la materia di base, il riso, sia di qualità, come è il caso della varietà Vialone Nano, diffuso in tutta la provincia di Verona. “In queste terre il riso ha fatto la sua comparsa circa 500 anni fa – dichia- ra il vicepresidente del Consorzio di Tutela del Vialone Nano, a Isola della Scala (Vr), Gabriele Ferron – tanto è che siamo stati i primi in Europa a creare un Consorzio nel 1979. La varietà del Vialone richiede tempi un poco più lunghi per la cottura e non in tutti i terreni dà la stessa resa. Va anche precisato che nei comuni del Consorzio il Riso Vialone Nano Veronese viene chiamato Riso Nano VialoneVeronese Igp : volutamente, sono stati invertiti Nano eVialoneper distinguere la produzione al di fuori dei comuni del Consorzio”. Una zona ristretta di produzione, che occupa circa un 7% del totale ma, grazie al rigido disciplinare di produ- zione e alla volontà dei coltivatori, nel 1996 il VialoneNanohaottenuto l’Igp. Un riconoscimento importante che Cucinare nelle risaie Macchinari antichi per la lavorazione del riso dell’inizio del 1900
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