Qualitaly_109
3 FEB. MAR. 2019 C’ è una frase di Bill Gates che spesso mi risuona nella testa: “Ogni giorno ci chiediamo – come possiamo rendere felice questo cliente? Come possiamo farlo proseguendo lungo la strada dell’innovazione? – Ce lo domandiamo perché, altrimenti, lo farà qualcun altro.” Molti di voi penseranno che sono domande scontate, che la felicità del cliente sta alla base del nostro lavoro. Eppure, secondo me, molte volte pensiamo di operare perseguendo questo obiettivo ma probabilmente trascuriamo alcuni dettagli. È vero, per avere successo oggi, l’innovazione rappresenta quel quid in più che ci differenzia dagli altri. Ma l’innovazione senza la formazione non serve a molto. Credo sia abbastanza inutile offrire al cliente approvvigionamenti visio- nari o futuristici se poi non spieghiamo loro come impiegarli nella loro attività quotidiana. Innovare a tutti i costi serve a poco se non ci sono gli strumenti necessari per valorizzare tutto questo. Allora, qual è il ‘nuovo’ ruolo del distributore? Essere in grado di fornire al ristoratore un servizio di consulenza che non parta dal prodotto ma dalla valutazione della tipologia di assortimento più indicata per ogni tipo di locale. Bisogna cambiare l’approccio, questa è la vera innovazione. Non c’è futuro per il distributore se, oltre a un assortimento il più pos- sibile completo (e in questo CIC ci dà un grande vantaggio competitivo), non venga messa in atto questa piccola/grande rivoluzione che ribalta il concetto stesso del nostro lavoro. Non basta più avere un assortimento migliore del competitor. Consulenza e formazione sono le nuove mission del distributore. Ecco perché anche CIC punta a formare sempre più la forza vendita, pro- prio perché questo a pioggia possa riversarsi su ogni singolo associato. Perché noi oggi dobbiamo FARE LA DIFFERENZA! Cambiare l’approccio. Questa è la vera innovazione! IL PUNTO Nicola Levorato Consigliere d’Amministrazione Cooperativa Italiana Catering
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