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DIC. GEN. 2019 20 Il cibo del futuro, ovvero quale futuro per il cibo Fornire alimenti a una popolazione in crescita con la necessità di aumentare la produzione cercando al contempo di evitare gli sprechi. Queste le nuove sfide che ci attendono nel comparto food DI MAURO GAROFALO cessità di aumentare la produzione, cercando al contempo di evitare gli sprechi. Avremo problematiche di rilievo per carne, latte e uova, der- rate nei confronti delle quali è in aumento la fascia di popolazione mondiale con maggiore possibilità di accesso a fonti di origine animale, considerate “nobili” per le qualità della proteina». Un discorso di quan- tità cui si lega una disponibilità non illimitata di alimenti, terra e acqua: «ma si possono ottenere produzioni maggiori, o uguali, con la zootecnia e l’agricoltura di precisione», un’area legata alla tecnica e alla ricerca che consente, per esempio, di erogare ac- qua o sostanze di natura chimica per il processo produttivo, fertilizzanti e diserbanti e antiparassitari in quan- tità minime, sistemi che consentano di comprendere i fabbisogni delle piante. «L’utilizzo di questi sistemi consentirà di ridurre l’uso di sostan- ze chimiche, ma anche di acqua: con sistemi tecnologici che rilevano il grado di idrometria, in base al tasso di umidità del terreno, e decidono quanto irrigare». Poi aggiunge La- cetera: «Penso al miglioramento ge- netico delle piante e degli animali allevati, alla capacità di convertire le risorse utilizzate in parti della pianta o dell’animale». Questo per quanto attiene gli aspetti quantitativi. Poi, continua l’esperto: «Da anni si parla di qualità dei prodotti alimentari. Fino al dopoguerra, 40-50 anni fa, era “buono” ciò che non facevamale, si dava risalto al requisito minimo igienico-sanitario immediato». In sin- tesi si pensava a riempire lo stomaco. «Con il miglioramento economico - dice il docente di zootecnia - il concetto si è allargato, esiste una qualità organolettica dei cibi, l’area dei sensi. Poi una qualità chimica , l’interesse per la composizione degli alimenti (cosa c’è dentro quello che mangio), la qualitànutrizionale e la necessità di sapere se un alimento sia più o meno idoneo per categoria di consumatori: sostanze intolleranti, allergologiche, prodotti per la terza età, l’infanzia». Un ultimo aspetto è la qualità tecnologica che sarà sempre più importante per gli alimenti di domani: «un latte destinato a diven- tare formaggio dovrà avere qualità specifiche. Le carni dovranno diven- M entre tutti ci preoc- cupiamo per i cam- biamenti climatici - piogge intense, alberi abbattuti, olio e vino in peri- colo per il troppo caldo - gli esperti ci dicono che il futuro è un’opportu- nità, anche quello del food. Cosaecomemangeremo?Hamburger vegetali e la “birra che fa bene” a base di Kernza, pianta coltivataper il forag- gio, ritorno della filosofia dei nostri nonni, che non buttavano via niente. Prima però dovremo imparare alcu- ne parole-chiave, e scegliere meglio: ambiente, chilometro zero, riduzione degli sprechi, qualità, noallaplastica, farmer market, food design. Impatto ambientale, spreco, efficienza. Anche se lavera svolta, al solito, èche saremo sempre di più, noi. AGRICOLTURA DI PRECISIONE E QUALITÀ Per Nicola Lacetera, direttore del dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali Università degli Studi de La Tuscia di Viterbo, «la sfida del futuro sarà fornire alimenti a una popolazione in crescita, con la ne- IN PROFONDITÀ

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