Qualitaly_107
OTT. NOV. 2018 53 *La dottoressa Barbara Panterna è un Medico-Chirurgo con Perfezionamento universitario in Nutrizione umana conseguito presso l’Università Statale di Milano. Si occupa di educazione alimentare e geriatria, docente/formatore per la Regione Lombardia nei/ di Corsi di Primo Soccorso e Microbiologia. Autrice di diversi articoli di carattere medico/ scientifico e di romanzi presenti su Amazon libri. Ha recentemente pubblicato con Passoni Editore: Storie di ordinaria ginecologia, distribuito in Italia da Bayer farmaceutica. Svolge la sua attività medica a Milano in regime di libera professione. In Italia, invece, sembra che l’av- vento del caffè abbia avuto Venezia come città protagonista, forse per i suoi rapporti commerciali in Vicino Oriente, fin dal XVI secolo, ma le prime botteghe furono aperte solo nel 1645. Oggi i maggiori produttori mondiali sono il Brasile, il Vietnam, la Colom- bia e l’Indonesia, poi Messico, Gua- temala ecc. La qualità del caffè dipende dall’am- biente di crescita, dalle pratiche adoperate nella cultura, dal tipo di lavorazione delle bacche e dal luo- go di provenienza. Per conservarlo l’ideale è un barattolo di metallo ben chiuso. PROPRIETÀ Già verso la fine del XVI secolo i botanici iniziarono ad analizzare le proprietà di questa bevanda. Le so- stanze in esso contenute sono di- verse ma la più nota è la caffeina che possiede diverse proprietà, ad esempio stimolante sulla secrezio- ne gastrica e biliare, (per questo al- cuni affermano che abbia proprie- tà digestive) sulla funzionalità car- diaca e nervosa, (per questo viene utilizzato da molti per contrastare la stanchezza), sembra svolgere an- che un effetto termogenico in gra- do di stimolare l’utilizzo dei grassi, è anoressizzante se bevuto spesso durante la giornata.Ma oltre alla caf- feina, nel caffè sono presenti acidi come il tannico e i clorogenici con un potenziale effetto benefico (an- tiossidante e antinfiammatorio) che però sembra essere insufficiente per compensare il rischio derivante da un suo consumo elevato, infatti non è adatto a tutti; i suoi benefici apparenti spesso possono trasfor- marsi in effetti negativi su persone predisposte a particolari patologie, è infatti sconsigliato a chi soffre di disturbi gastrici (ulcera, gastrite, re- flusso gastroesofageo), a chi soffre di insonnia, vampate e calore (come in menopausa), nell’ipertensione o in chi ha patologie cardiache (es: aritmie/tachicardia). A chi assumesse caffè per dimagrire si ricorda che l’effetto lipolitico so- pracitato viene ovviamente annulla- to se si aggiunge zucchero o latte, e sembra cheuna dose eccessivapossa interferire anche sull’assorbimento di calcio e ferro. Quindi quanto caffè bere? È una domanda che i miei pazienti mi rivolgono spesso. Vengono consi- gliati 300 milligrammi di caffeina al giorno, l’espresso ne fornisce 60 (la moka 85). Per questo viene fissato un limite di 3 tazzine di espresso/ die, e in gravidanza viene invece sconsigliato. Dobbiamo però tener conto che la caffeina è presente an- che in altri alimenti/sostanze che noi ingeriamo giornalmente come il tè, il cacao, le bacche di mate, il gua- ranà, le bacche di cola, cioè sostan- ze utilizzate per preparare bevande, dolciumi e integratori dimagranti e per sportivi.
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