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La ristorazione domenicale nei centri commerciali Nella ristorazione domenicale si registrano trend di crescita (a doppia cifra) rispetto all’anno scorso. 203 milioni VISITE DOMENICALI +23,5 mio vs AT Giu 17 che rappresentano il 14,4% sul totale visite della ristorazione nei centri commerciali 932 milioni SPESA DOMENICALE +92,6 mio vs AT Giu17 che rappresentano il 14,9% sul totale spesa della ristorazione nei centri commerciali FONTE:THE NPD GROUP / CREST ITALY OTT. NOV. 2018 22 del resto è unpo’ come se si rifiutasse di lavorare il pompiere, l’infermiere. In una società moderna, dove si vive 24h su 24, è normale che il nostro settore resti aperto: al signor Di Maio piace andare al ristorante? Non esi- ste più la famiglia riunita attorno al tavolo, come una volta, col nonno, gli zii. Ci sono milioni di single, di divorziati, che vanno con gli amici al ristorante di domenica, magari pro- prio al Panino Giusto». È la narrazio- ne della società contemporanea: «Ci sono 4milioni di necessità di servizio alla domenica, forse di più. Basta pensare alla gente che va allo stadio. Si è sollevato un problema che nes- suno aveva posto. Capisco occuparsi delle mini pensioni, degli invalidi, ma che senso aveva tirare fuori il problema della gente che lavora la domenica?». Continua Allambra: «Io abito a Milano, penso ai servizi, alle tante opportunità che offre la città, ma anche uno che vive a Lacchia- rella o a Sesto, a Rozzano, dove si pensa che vada alla domenica? Nei negozi, oppure passa il pomeriggio al cinema. La famigliamedia italiana così è contenta, spende poco, sta al caldo d’inverno, al fresco d’estate. Ci sono tanti anziani. Il vero pericolo è l’e-commerce», per il signor Silvano. sceglierà la strada della chiusura, per noi imprenditori si tratterà di ridurre il numero di dipendenti», una posizione netta: «Già solo la proposta ha creato un freno nelle assunzioni. Nell’attesa di sapere cosa farà questo Governo, nessuno di noi (imprenditori) si sogna di assumere gente a tempo indeterminato. Anche perché – Allambra al telefono calcola spannometrico – se perdiamo il 20% del fatturato l’unica cosa che si potrà fare sarà limitare i danni. E i costi fissi in questo settore sono 2: uno è l’acquisto di materie prime, com- ponente direttamente proporzionale al fatturato; rimarrà la forza-lavoro da tagliare: quando fu autorizzata l’apertura domenicale vennero as- sunte persone e, checché ne dica Di Maio, se passerà la chiusura quelle stesse persone verranno licenziate. Non ho dati sui clienti, ma a stima sarannomigliaia. Tra l’altro da un’in- dagine (Ipsos-Corriere della Sera) – continua Allambra – il 56% degli italiani intervistati è contrario alla chiusura domenicale: speriamo che questo dato lo convinca del danno alle aziende e ai dipendenti». Negli anni, continua il fondatore di Panino Giusto: «Non ho mai avuto rimostranze su lavorare di domenica, uno a Biella e uno a Ferrara». La posizione del gruppo sul fine setti- mana è piuttosto chiara: «Abbiamo locali che fanno anche più del 60% nel week end, come il Giropizza a Erbusco (Brescia) e un altro Made in Italy ». Il motivo per Allambra è chia- ro ed evidente: «Le persone in quei giorni vanno al cinema, a comprare la camicia che durante la settimana non riescono ad acquistare perché lavorano: se chiudiamo la domenica, mi devono spiegare come faremoa la- vorare e giustificare il mantenimento del personale». Il gruppo conta 150 dipendenti, che hanno un turnover sui fine settimana: «Se il Governo IN PROFONDITÀ Made in Italy ad Erbusco (BS)

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