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10 Pubblico esercizio/Scenari Mixer Il Covid si è abbattuto come una scure sui conti del fuori casa. Ma ha anche portato una nuova presa di coscienza della complessità del settore. Di cui Fipe si fa interprete attraverso un’attività fondata su due pilastri principali: il potenziamento delle competenze gestionali degli associati e il dialogo continuo con le forze politiche di Chiara Bandini La stagione della consapevolezza “ Il fuori casa ha dovuto sopravvivere a uno shock esogeno tanto imprevedibile quanto inedito. Che ci consegna un bilancio amarissimo: all’ap- pello mancano più di 56 miliardi di euro, hanno chiuso decine di migliaia di imprese, si sono persi 230 mila addetti. Un vero e proprio tzunami per il settore, che esce dai due anni pandemici indiscuti- bilmente indebolito, conun livellodi indebitamento aumentato”. Non usa giri di parole il direttore gene- rale di Fipe (Federazione Italianadei Pubblici eserci- zi), Roberto Calugi , per descrivere quanto accaduto ai pubblici esercizi a partire dallo scoppio dell’e- mergenza sanitaria. Un dramma economico e sociale, lo definisce lo stesso Calugi, che però segna anche un cambio di passo, capace di proiettare il comparto verso una positiva evoluzione. “Il Covid - afferma il manager - haportato indote unamaggiore consape- volezza dell’alto tasso di complessità delle attività di ristorazione, ponendo l’accento sulla necessitàdi acquisire livelli di compe- tenzaeprofessionalitàmoltopiùalti rispet- to a quelli necessari in passato . Oggi, infatti, non si può e non ci si deve più fermare al solo perimetro delle conoscenze tecniche, ma si deve guardare anche a skill di carattere manageriale. La gestione dei rapporti bancari, l’esposizione al debi- to, il food cost, il posizionamento dell’offerta sia nei confronti del cliente sia nei confronti del prezzo, la gestionedel personale, il ruolodella tecnologia sono infatti asset ormai determinanti per chi gestiscebar e ristoranti. Con uno slogan, si potrebbe sintetizzare: meno cuochi, piùmanager . E proprio in questa pre- cisa direzione si pone l’attività di Fipe”. Ci può spiegare meglio? Così come il Covid ha modificato la natura stessa delle imprese del pubblico esercizio, ha anche impresso un cambiamento alla fisionomia delle as- sociazioni di categoria che oggi sono chiamate a in- terpretare la rappresentanza in chiave moderna, fa- cendosi portavoce dello stato dell’arte dei settori di riferimento e soprattutto accompagnando la propria base associativa attraverso un percorso di crescita dei livelli di produttività e professionalità. Un passaggio oggi imprescindibile per rimanere competitivi sul mercato. Ecco, Fipe ha scelto di seguire esatta- mente questa strada. E lo ha fatto concentran- dosi essenzialmente su due aspetti . Il primo corrisponde all’attività di sensibilizzazione verso tematiche che un tempo potevano sembrare accessorie. Mi riferisco ai processi di digitalizzazione e di organizzazione del lavoro, all’acquisizione di nuove tecnologie e strumenti capaci di garantire una più effi- ciente gestione della forza lavoro o ancora di produrrerisparmi sul frontedell’energiaedelle materieprime. Inquestadirezionesi inseriscono gli accordi recentemente stretti con Azimut Mar- ketplace e Nexi , grazie ai quali intendiamo offrire ai nostri associati l’opportunità di sperimentare nuo- ve soluzioni finanziarie, pensate per sostenere i conti durante questa difficile fase congiunturale. In buona sostanza, conqueste iniziativeabbiamo intesoaiutare a tramutarequellacomprensibilee iniziale diffidenza versolenovità , chealbergasoprattuttoneglioperatori piùtradizionali, inunaopportunitàchemagari singo- larmentenon sarebbe stata colta. Il secondofrontesu R o b e r t o C a l u g i , d i r e t t o r e g e n e r a l e d i F i p e
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