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11 Luglio/Agosto 2020 Non tutte le plastiche vannod’accordo con gli alimentimolto grassi. Per i fritti, la cartapaglia – seppuremoltousata –nonè la soluzione ottimale. Fin dal 1973 è vietato in Italia utilizzare carta riciclata per i cartoni per l’asportodellapizza: èunalimentoumidoegrassoepotrebbe facilmente estrarre residui di inchiostro presente nella carta proveniente da riciclo. Le pizzerie dovrebberoquindi sincerarsi che i cartoni che utilizzano sia- no fatti solo con cellulosa vergine. Ci sono poi delle condizioni che accelerano lamigrazione di so- stanze. “Il calore – ha sottolineato la Pironi – è uno di questi, quindi nei piatti per l’asporto o la consegna a domicilio, che vengono confezionati ancora caldi, bisogna prestare grande attenzione al problema. Fortuna- tamente, però, proprio in questi contenitori il tempo di contatto è rela- tivamente breve, perché il consumo dell’alimento avviene poco dopo l’acquisto del prodotto. E il tempo di contatto è un altro dei parametri che influiscono sullamigrazione”. ATTENZIONE ALL’IGIENE Un altro aspetto da considerare è il mantenimento dell’idonea tempe- ratura di conservazione. “Qui – ha sottolineato Serena Pironi – uscia- modal tema dell’idoneità al contatto alimentare ed entriamo inquello → dell’igiene degli alimenti, che devono esseremantenuti anche durante il trasporto in condizioni tali da non sviluppare una carica microbica pericolosa. I contenitori scelti devono quindi permettere il manteni- mento del legame caldo (sopra i 65°C) o freddo (sotto i 10°C) durante tutto il tragitto dal punto di preparazione alla casa del consumatore finale, fino all’ultimo pasto consegnato”. In questo caso è importante non solo il contenitore primario, quello direttamente a contatto con il cibo, ma anche quello secondario, quello usato per le consegne. “Tutti questi contenitori – ha sottolineato SerenaPironi – vanno sanificati frequentemente, come riportanoanche i protocolli ufficiali. È quindi opportuno scegliere materiali che, oltre a conservare la temperatura durante il trasporto, possano essere sanifica- bili”. Tra i contenitori utilizzabili ci sono leborse termicheo i contenitori in polistirene espanso. IL TEMA AMBIENTALE Aquellodella sicurezza alimentare si è aggiunto anche il tema della tu- tela ambientale. La DIR. (UE) 2019/904 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5.6.2019 si è posta l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inci- denza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare l’ambiente acquatico, e sulla salute umana epromuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili. La Direttiva prevede entro il 2026 una riduzione quantificabile del consumodeiprodottidiplasticamonousorispettoal 2022. “Traquesti prodotti – ha spiegato Serena Pironi – rientrano anche quelli per alimen- ti destinati al consumo immediato sul posto o da asporto, generalmente consumatidirettamentenelrecipientesenzaulteriorioperazionidicottura. Questa leggedeve essere ancora recepita in Italia conappositodecreto. La sostituzione non può essere però immediata perché bisogna individuare materiali alternativi che garantiscano le stesse performance tecnologiche della plastica e che nondianoproblemi dimigrazioni”. Oggi ci sono già in commercio materiali alternativi alla plastica a base di amido o prodotti damicrorganismi utilizzabili (tal quali o do- tati di rivestimenti impermeabilizzanti) anche per i piatti pronti. Anche per questi materiali bisogna attenersi alla dichiarazione di conformità rilasciata dal produttore. Nel dibattito che ha seguito la conclusione della lezione è emer- sa una criticità di risolvere: il mondo del fuori casa è ancora poco con- sapevole delle complessità legate alla corretta scelta del packaging e SINISTRA l’elegante scatola per il delivery scelta da PlanetTaste Anche i contenitori usati per le consegne devono essere facilmente sanificabili.
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