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sue caratteristiche intrinseche e di confezionamen- to sono state profondamente riviste; e la presenza di tantissime ‘distillatrici’, che hanno favorito questo cambio, diventando testimonial ancor più credibili verso le consumatrici. Indubbiamente la sapienza, la professionalità e la passione di chi distilla, hanno saputo cogliere negli anni le peculiari caratteristiche delle vinacce: oggi le cantine le inviano alle distillerie in condizioni di freschezza e profumi ben diverse da quelledi cinquant’anni fa. Non vamai dimenticato che la Grappa è “sorella” del vino: i tanti miglioramenti che i produttori vinicoli hanno introdotto nei vigneti e in cantina hanno portato benefici anche in distilleria. Le distillerie italiane hanno spesso carattere fa- migliare o sono piccole imprese e quindi fatica- no a competere coi player mondiali dei distillati. Quanto pesa questo in termini di crescita? Pesa molto, soprattutto se consideriamo che chi distilla e imbottiglia impegna già enormi energie e risorse in queste attività. Ma non termina lì la fatica perché poi dovrà misurarsi con la distribuzione, con il mondo bancario, con la burocrazia, etc. …ma sono confronti inevitabili, sappiamo che lo scenario non può che essere questo. Quali obiettivi si deve dare la Grappa per i pros- simi anni per vincere una sfida che oggi esce dai confini nazionali? È naturale che l’obiettivo principale debba essere la crescita: possiamo discutere se è sufficiente con- centrarsi sul prodotto e cercare di far crescere il solo volume di Grappa esportata, oppure se si debba agire anche sulla leva culturale offrendo, accanto al prodotto, unamaggiore informazione sulle sue carat- teristiche e sulla sua versatilità. Dobbiamo anche ag- giungere una particolare attenzione alla tutela della IndicazioneGeografica, facendo inmodo che sempre più negli accordi internazionali il termine ‘Grappa’ sia presente nell’elenco dei nomi registrati e tutelati. E ancora: dobbiamo migliorare il racconto di questo prodotto, delle sue caratteristiche e modalità di produzione, soprattutto sui mercati esteri. 14 Mixer / OTTOBRE 2018 DOSSIER Grappa I 40 ANNI ANAG È stato un compleanno ‘spiritoso’ e partecipato quello che Anag, Assaggiatori grappa e acquaviti ha festeggiato pochi giorni fa ad Asti, dove è nata il 29 settembre 1978. A spegnere le candeline insieme ai numerosi assaggiatori Anag arrivati da tutta Italia, sono state istituzioni locali, distillatori, rappresentanti del mondo spiritoso a livello nazionale e semplici appassionati pronti a scoprire il mondo di grappa e distillati con la “cultura del buon bere” che Anag promuove da 40 anni in tutta Italia. Un concetto ribadito anche dalla presidente federale di Anag, Paola Soldi che ha ricordato l’impegno dell’associazione per “far comprendere soprattutto ai giovani l’importanza del bere in modo consapevole, guardando la qualità di cosa si beve e non la quantità.

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