22 Dicembre 2011
L'Italia ha fatto da "apripista nella definizione degli standard per il gioco online, e siamo molto coinvolti nella discussione a livello comunitario". Lo ha detto Francesco Rodano, responsabile Aams per gioco a distanza, al convegno "2011 Italian Gaming Revolution", organizzato a Roma da Business International. Dal Libro verde sul gioco online all'armonizzazione del mercato, dunque, il passo non sarà così breve. "Ricordo che le prime riunioni a livello europeo, per la regolamentazione del gioco online furono un disastro, ognuno restava sulle sue posizioni - ha detto Rodano - Ci sono volute sei legislazioni per arrivare effettivamente a un primo documento, fino a Barnier e al Libro verde, che è stata la prima vera svolta a livello comunitario. Al momento c'è davvero una discussione costruttiva comune, ma di certo non si può parlare di armonizzazione''. ''Ciascun mercato si è orientato per regolamentare l'online, che esiste ed è ampio. Noi pensiamo che lo Stato debba avere un ruolo forte per creare un'industria con regole certe e che garantisca un livello di protezione dei consumatori molto alto. Per quanto riguarda la regolamentazione ci sono tematiche di lotta al riciclaggio, identificazione e protezione dei giocatori, gestione bonus, regole nel settore delle scommesse e così via - ha aggiunto Rodano -. E con gli altri Stati ci confrontiamo periodicamente su questi aspetti, e continua contaminazione ci consente di proseguire correttamente sul nostro lavoro". Il gioco online non rende allo Stato. "Nel 2010 solo 1,7% per il gettito veniva dal gioco online - ha concluso Rodano - Il livello della tassazione sul gioco online deve essere tenuto il più— basso possibile per consentire al prodotto di essere competitivo sul mercato rispetto alle offerte degli operatori esteri". ''Uno dei primi passi, per seguire le linee guida del Libro verde, riguarda l'individuazione di standard comuni. "I possibili standard minimi comuni - ha spiegato Rodano – potranno riguardare la pubblicità, come si può e non può fare, le procedure per identificare i consumatori, l'antiriciclaggio, tema che assilla tutti gli operatori e questione che comporta una serie di complicazioni nella gestione dei flussi di gioco. In questi ambiti standard comuni metterebbero tutti sullo stesso piano ed è in questa direzione che dobbiamo lavorare".
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